La sedia
In questo mese non è successo niente. Niente di rilevante, insomma. Mi chiedo cosa sia rilevante, ora come ora.
A volte preferisco sdraiarmi sul letto. Ma anche la posizione da seduto merita rispetto. È la più dignitosa.
In asilo tutti i bambini avevano un simbolo sul loro grembiule. Il mio era la sedia. E qualsiasi prologo soccombe pallido davanti a questa incredibile profezia.
Prima a gattoni. Poi in piedi. Poi seduto. È questa l’evoluzione dell’uomo di questo millennio, tempo in cui non è possibile vivere senza mentire a sé stessi.
Ogni persona con cui parlo, cerco di sprofondarci con lo sguardo, ma vedo l’occhio vitreo, senza niente dietro.
Sì, con alcuni (pochissimi) puoi stare senza maschere e parlare delle cose serie, ma poi? Cosa resta, a parte le fotografie di un mondo che c’era una volta, e che ora non c’è più per inevitabile crescita?