Lolita – Vladimir Nabokov
Ma nella nostra era borghese e impicciona non l’avrei fatta franca come tra i broccati dei palazzi d’una volta. Oggi, se vuoi fare l’assassino, devi essere uno scienziato. No, no, io non ero né l’uno né l’altro. Signori e signore della giuria, la maggioranza dei criminali sessuali che bramano un rapporto palpitante, dolce-gemente, fisico ma non necessariamente coitale con una fanciulla sono sconosciuti innocui, inadeguati, timidi e passivi, che chiedono alla comunità solo il permesso di perseverare nel loro comportamento cosiddetto aberrante e concretamente inoffensivo – i loro piccoli, umidi, ardenti, privati atti di deviazione sessuale – senza che la polizia e la società tutta infieriscano troppo crudelmente su di loro. Noi non siamo dei depravati! Non violentiamo come fanno i bravi soldati. Siamo miti signori infelici, con occhi da cane, sufficientemente ben integrati da saper controllare i nostri impulsi in presenza degli adulti, ma pronti a dare anni e anni di vita per un’unica occasione di toccare una ninfetta. Non siamo, nel modo più categorico, degli assassini. I poeti non uccidono mai. Oh, mia povera Charlotte, non odiarmi dal tuo paradiso eterno, in quell’eterna alchimia di asfalto e gomma, metallo e sassi […]
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(Jean, qualunque cosa tu sia, dovunque tu sia nello spazio-tempo negativo o nel tempo-anima positivo, perdonami tutto questo, compresa la parentesi)
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E pensai tra me che quei tipetti facili dimenticano tutto, tutto, mentre noi, vecchi innamorati, serbiamo come un tesoro ogni centimetro della loro ninfitĂ .
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(ndr Lolita, guardando il contachilometri)
“Guarda, tutti i nove stanno per diventare un altro mille.”
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Chi può sapere quali crepacuori provochiamo in un cane interrompendo un gioco?
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Un cambiamento d’ambiente è la tradizionale premessa fallace in cui ripongono le loro speranze gli amori e i polmoni condannati.
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«…perché non c’è davvero ragione di stare qui» continuai.
«Non c’è ragione di stare in nessun posto» disse Lolita.