Il piccolo principe – Antoine de Saint-Exupéry
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(Nella dedica a Leone Werth)
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).
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VI
Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua piccola vita malinconica. Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto:
« Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto… »
« Ma bisogna aspettare… »
« Aspettare che? »
« Che il sole tramonti… »
Da prima hai avuto un’aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto: « Mi credo sempre a casa mia!… »
Infatti. Quando agli Stati Uniti è mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia. Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia è troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E guardavi il crepuscolo tutte le volte che lo volevi… « Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte! »
E più tardi hai soggiunto:
« Sai… quando si è molto tristi si amano i tramonti… »
« Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste? » Ma il piccolo principe non rispose.
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XII
Il pianeta appresso era abitato da un ubriacone. Questa visita fu molto breve, ma immerse il piccolo principe in una grande malinconia.
« Che cosa fai? » chiese all’ubriacone che stava in silenzio davanti a una collezione di bottiglie piene.
« Bevo », rispose, in tono lugubre, l’ubriacone.
« Perché bevi? » domandò il piccolo principe.
« Per dimenticare », rispose l’ubriacone.
« Per dimenticare che cosa? » s’informò il piccolo principe che cominciava già a compiangerlo.
« Per dimenticare che ho vergogna », confessò l’ubriacone abbassando la testa.
« Vergogna di che? » insistette il piccolo principe che desiderava soccorrerlo.
« Vergogna di bere! » e l’ubriacone si chiuse in un silenzio definitivo.
Il piccolo principe se ne andò perplesso.
I grandi, decisamente, sono molto, molto bizzarri, si disse durante il viaggio.
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XVIII
Il piccolo principe traversò il deserto e non incontrò che un fiore. Un fiore a tre petali, un piccolo fiore da niente…
« Buon giorno », disse il piccolo principe.
« Buon giorno », disse il fiore.
« Dove sono gli uomini? » domandò gentilmente il piccolo principe.
Un giorno il fiore aveva visto passare una carovana:
« Gli uomini? Ne esistono, credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fa. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici, e questo li imbarazza molto. »
« Addio », disse il piccolo principe.
« Addio », disse il fiore.
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XXI
«Ah!» disse la volpe, «… piangerò».
«La colpa è tua», disse il piccolo principe, «io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…»
«È vero» disse la volpe.
«Ma piangerai!» disse il piccolo principe.
«È certo», disse la volpe.
«Ma allora che ci guadagni?»
«Ci guadagno», disse la volpe, «il colore del grano».