Il 99% dell’attività è data hoarding, l’1% è usufruire, alla fin fine. La musica anni fa, altre cose dopo. Perché poi quando usufruisci, ti rompi il cazzo. Per forza che alla gente piace lavorare, perché altrimenti gli esplode il cervello; è lo stesso meccanismo. Ricerca infnita di distrazione meccanica e ripetitiva. Tergiversazioni attorno al nucleo della disperazione.
E questo… quando le cose vanno bene.
E poi all’accumulatore dicono: «Non serve che accumuli tutto. Questa cosa X, non serve che la accumuli, resisti.» Ma se non serve ch’io salvi X, significa che non serve ch’io salvi Y, significa che non serve ch’io salvi niente, per semplice sillogismo.
E infatti, ciò è corretto. Ma non fa che confermare il nichilismo e l’assoluta insignificanza del tutto.