Skip to content


Tradotto dall'inglese da me (WTFPL).

Viviamo in una civiltà decadente che ci ruba della nostra abilità di modellare e definire il nostro destino e dunque ci ruba del nostro spirito e identità. L’uomo occidentale è stato gradualmente separato dal suo ambiente naturale, dalla sua spiritualità, dai suoi simili e infine da se stesso. La vita è stata ridotta a un piano animalesco mentre vaghiamo da una vuota soddisfazione di comodità tecnologica all’altra.

Arte e cultura non portano più alcuni grandi o eroici ideali bensì cercano di stimolare emozioni spregevoli tramite forme orribili e astratte. Arte e cultura raramente servono a qualcosa che non sia poco più che distrazioni dal tormento della percezione – non cercano più l’ordine, non interpretano o spiegano il mondo attorno a noi ma preferiscono invece giustificarlo, rimpiazzarlo o negarlo con alternative sempre meno interattive e più atomizzate e astratte.

Ci promisero salvezza tecnologica ma siamo stati trasportati in un inferno con l’aria condizionata dai falsi idoli del progresso che cercarono di rimuovere la lotta dall’esistenza, senza pensare a cosa sarebbe rimasto. Perché l’essenza della vita è il sacrificio, e la voglia di partecipare in questa lotta e farla propria è la più sacra caratteristica dell’uomo.

L’Harsh Noise Wall[🡕] è la colonna sonora della nostra vacua spiritualità e di questa era culturalmente corrotta. Non c’è lotta qui. Non c’è spirito. Nessuna personalità. Nessuna società. Non c’è nessun altro posto dove andare. Nessun altro posto per progredire. Questo è il prodotto finale. Questa è la fine.

“A View From Nihil” in “Triumph of the Broken Will”