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Etichetta: illusione collettiva

La fondamentale/primaria illusione collettiva: la bugia che la vita sia cosa buona, che valga la pena di essere vissuta; tutte le astrazioni quotidiane sovraimposte sulla realtà fenomenologica; tutto quanto frutto di una carenza di metacognizione nella maggior parte della gente.

La diffusa finzione condivisa dalla gente, che la persona moderna sia felice. (Erich Fromm)
Distrarsi dalla morte (il contrario del memento mori) e dalla vanità del tutto (Qoelet).
Pensare l’immortalità dell’anima solamente perché si ha orrore del cadavere. (Freud)
Il disconoscimento collettivo della morte, che istituisce la comunità umana in quanto tale. (Freud)
Tranquillizzarsi con le frivolezze. (Kierkegaard)
Esser schiavi totali della Wille zum Leben. (Schopenhauer)
L’incoscienza, il “principio di vita” della vita. (Cioran e Pessoa)
Quella dimenticanza di noi stessi ch’era facile una volta. (Leopardi)
La repressione più o meno consapevole del colpevole surplus di coscienza. (David Livingstone Smith)
Fare come fosse l’Eden, prima della mela (prima della conoscenza).
L’illogica Elpis.
La Grande Marcia / il Kitsch. (Kundera)
La cospirazione contro la razza umana. (Ligotti)


Tenendo conto che il gallo fa un verso disperato e rauco tipo «H-H-HghdtrrrrOOOOOOOOOOUUuuh-OOOOOOOOUUUUUuuh», anche soltanto l’invenzione del “chicchirichì” invece di un “troutrou” già la dice lunga sull’ottimismo obbligatorio delle strutture sociali.

Per non parlare della pecora, che è sostanzialmente un demone.

[1:52] a me boh, solo io ho sta roba
ma la saturazione
e i numeri delle cose
mi mandano fuori di testa
il fatto che siamo 8 miliardi, che c’è tanta di quella musica che non ti basterebbero 7 vite, etc.
boh io ogni giorno ci penso
sì, è per quello che sono malato asd
però ci penso ogni giorno
cioè, il nichilismo sta nei numeri, non devi nemmeno fare filosofia

Perché vivere è una continua tortura?

Sfogo su Reddit, con bei commenti. Leggi l’intera pagina

L’orrore di avere un corpo

(Direct link to the video[🡕]) Clark Elieson - The Horror of Having a Body

Un giorno è il tempo che ci vuole perché tu ti stufi del nuovo oggetto scintillante.

Dopodiché torni o alla tua vita da schiavo o alle tue basiche distrazioni organiche.

Vedi anche Fichte

Sesso, droga, cibo.

Essere capaci di provare piacere da qualsiasi altra cosa richiede un incredibile e meraviglioso sistema nervoso e una decente quantità di autoillusione.

Il solitario

Il solitario è quello che rimuove la sua presenza per non angosciare e infastidire l’altro, per lasciargli vivere la sua illusione, poiché la verità non porta a nient’altro che dolore. L’innamorato che si fa da parte per lasciare vivere l’altra, l’Oblomov che non ci prova nemmeno a far andare le cose perché sa che non possono andare. Quanto assurdo sarebbe che il tempo si innamorasse di una ragazza, o che la morte le scrivesse una poesia d’amore. Continua a leggere

Sulla responsabilità come soluzione

Erano i vecchi padri di famiglia dell’era pre-nichilistica, che credevano in un futuro, e che raccontavano ai loro figli le loro morali, le loro speranze, i loro valori. Leggi l’intera pagina

Di tutto lo stupido cinguettare umano, il peggio si ha nei pasti, dove il chiasso sale e il nulla si fa fecondo. Dopo ore di orrore immondo, ognuno se ne torna a casa senza saper assolutamente nulla più di prima, anzi, con rinnovata imbecillità.

Il papa

Siamo nel 2023, e sui giornali si parla ancora di Berlusconi, e anche del papa. Vabbè, lasciamo stare la politica, che sono questioni di mafia. Ma si parla ancora del PAPA (con annesso vestiario) della CHIESA CATTOLICA. Continua a leggere

Breve guida per destreggiarsi nel mondo della salute mentale

L’essere umano è per sua natura incoerente e inconsistente. Leggi l’intera pagina

La gente ha l’opzione -v abilitata di default.

Ed è assurdo per quanto tempo devono andare avanti a spiegare una cosa a uno, che poi questo è capace che alla fine non ha capito comunque nulla. Si parla di 1 minuto contro 30 minuti.

La maggioranza vince.

Distinguere i creduloni, con criterio

Oggi si usa il termine complottismo, ma non mi ricordo si usasse ai tempi degli avvistamenti UFO. Usiamo comunque questo termine per intendere le varie corbellerie a cui molta gente crede. Robe dentro i vaccini, UFO, scie chimiche, eh-ma-non-si-vedono-le-stelle, è strano che un edificio crolli solo perché gli arriva addosso un aereo di linea a 750 all’ora, e così via… Continua a leggere

Come fai a dare un nome a un figlio? È impossibile.

Se già non l’ho messo dal principio, per mettere il titolo a una mia traccia ambient potrei perdere le giornate; e ascolto il brano mille volte per vedere che cosa mi comunica. A un certo punto devo decidermi, e riesco a farlo perché alla fine non è una cosa così importante.

Ma come dai un nome ai figli?

In realtà è semplice: basta vivere con quella leggerezza e ingenuità che è poi la stessa che te li fa concepire.

Sei difettoso

Derek Muller è andato a visitare Cernobil… Leggi l’intera pagina

Fincantieri

Monfalcone, zona Fincantieri, via Vittor Pisani, e l’angolo che poi continua su via Cosulich, tra le 17:00 e le 17:30, preferibilmente a gennaio, quando l’orario è quello tale che comincia a far scuro ma non è ancora notte. Quando cioè la giornata è già finita, e invece appena inizierebbe quello che viene sadicamente chiamato TEMPO LIBERO. Bonus, sapere qualcosina sul posto, sugli extracomunitari che assumono droghe strane per sopportare il carico, i subappalti, i giovani morti sul lavoro, etc., meccaniche che – per carità – si ritrovano in praticamente tutti i grandi cantieri e fabbriche d’Italia. Continua a leggere

JAI @jaivcalla – “Che cazzo, devo dirlo…”

Piano ontologico di esistenza completamente diverso rispetto alla gggente.

(Direct link to the video[🡕]) Trovo questo video un ottimo discorso assurdista e schizoide, indipendentemente da chi è la persona in questione e che cosa stesse passando.

Vedi anche: University of Utah Neuroscience Initiative – The Unfixed Brain[🡕]

Umberto Galimberti – Convegni e interviste (estratti)

Schopenhauer viene definito pessimista, naturalmente: ogni volta che non c’è un inno all’individuo, è pessimista, è ovvio, no… … Anche il povero Leopardi è pessimista, no? Quelli che dicono “pessimismo”… io dico: la guardate la realtà, dio bono, o non la volete proprio vedere? Leggi l’intera pagina

Ciò che mette a dura prova l’integrità del mio scroto è l’entusiasmo delle radio del mattino.

Natalino Balasso, YouTube, @Telebalasso, clippino di ottobre[🡕]

Perché la gente normale riesce a vivere (così come spiegato da Lex Fridman)

(Direct link to the video[🡕]) Estratto dal Lex Fridman Podcast #227 con Sean Kelly, nel quale parlano di Camus e di quella boiata che è "Il mito di Sisifo"

Lex Fridman (un “normie”), spiega nel dettaglio come fa a vivere e non crogiolarsi nel nichilismo e nella depressione, qualcosa che se sei simile a me è affascinante e a volte difficile da comprendere.

Il sunto è che è principlamente come il tuo cervello è predisposto e la sua chimica, un’idea che è consistente con l’evidente fallimento della psicoterapia in così numerosi casi di malattia mentale, e con la ben dimostrata impossibilità di cambiare il cuore della personalità – e, per contro, con come le droghe sono invece uno strumento molto più utile, tuttavia anche limitato e dai risultati tristemente inconsistenti, caotici, dalla funzione poco mirata, e pieni di effetti collaterali.

Madame – L’illusione dell’amore, e la più grande paura: l’anedonia

(Direct link to the video[🡕]) Madame (Francesca Calearo) parla bene riguardo l'illusione dell'amore, e rispondendo alla seconda domanda, dice che la sua più grande paura è non essere più capace di stupirsi e di provare emozioni; praticamente di diventare schizoide, asd.

2021/03/24, Sopra le righe

Moralmente, fare figli è peggio dell’omicidio: si crea una vita dal nulla e la si condanna a soffrire per decenni.

https://dnamistakes-ita.webcomic.ws/comics/pl/1569825[🡕]

Massimo Recalcati – Perversione

La lezione clinica di Jacques Lacan: Follia, nevrosi e perversione (terzo appuntamento). IRPA, Associazione Accademia Pons, Jonas Onlus, Ordine Psicologi della Lombardia, Enap Continua a leggere

Tradotto dall'inglese da me (WTFPL).

Anonymous 06/09/15 (Tue) 22:18:58 No.2771, hikkichan.com (defunto)

Un altro aspetto dell’escapismo è che è una dipendenza.
Così come i drogati, abbiamo bisogno di dosi sempre più alte e a un certo punto non c’è semplicemente nulla rimasto, quindi torniamo a guardare le solite cagate all’infinito, cercando disperatamente di ricordarci com’era la prima volta che le vedevamo, ma a questo punto nulla più ci soddisfa.
[…]

La noia è il vero problema dell’uomo; gli esseri umani possono sopportare quasi qualunque cosa quando sono distratti, e la maggior parte delle nostre attività sono direzionate verso tale fine.

Cosa vuol dire – e chiudo con questa notazione un po’ pedagogica – cosa vuol dire “anticipare la morte”? Cioè essere persuasi che si deve morire; qual è il vantaggio della dimensione tragica?, che consiste nel fatto che devi morire e non c’è nulla che ti attende nell’aldilà? Che operi una relativizzazione delle problematiche dell’aldiquà. Non ti affanni come un disperato, non litighi come un pazzo. Non ti suicidi per le preoccupazioni del mondo, perché sei mortale; sei mortale, e quando devi uscir di carriera non ti disperi, non muori due anni dopo che vai in pensione: perché la morte è comunque lì ad attenderti, non è che finisce la vita, tu che l’hai fatta coincidere con la tua vita lavorativa e fuori da quella non sai più chi sei. Perché ormai le nostre identità sono assegnate dai nostri ruoli sociali, no? Sappiamo chi siamo solo perché gli altri ci riconoscono in un ruolo, fuori di lì non sappiamo più chi siamo; e infatti tutti gli attori e le attrici fanno delle vite tragiche, perché tragiche? Ma tragiche per non aver anticipato la morte, per non averla assunta come una condizione… come uno spessore dell’anima, ecco – usiamo pure questa parola anche se si riferisce a un’entità che non esiste, appunto l’anima.

Ma teniamola presente questa anticipazione, perché relativizzando le cose smettiamo quelle drammaticità tipiche invece di coloro che credono nell’immortalità dell’anima e quindi ritengono che questa vita abbia una sua importanza, il loro Io diventa egemone e quel che dipende dall’Io decide della vita e della morte, finisce un amore e si uccidono le donne perché è finito tutto, no, no, no: fermati. Se interiorizzi la morte in anticipo allora relativizzi tutte le cose, e tutte le cose non hanno quello spessore che non è da tragedia ma da disperazione. Ma i disperati chi sono? Quelli che hanno avuto speranza. Perché chi non ha avuto speranza non si dispera mai.

Umberto Galimberti, Teatro Paisiello di Ruffano (Lecce)

La totalità degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione. Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano; poi immagino che muoiano perché muoiono, e che questo, ai loro occhi, concluda l’analisi.

Michel Houellebecq – Sottomissione

Corpi organici

Ci sono due buchi, due enormi cavità, e i bulbi si muovono, ruotano, un poco lucenti, poi le pupille si ingrandiscono, poi si rimpiccioliscono. Leggi l’intera pagina

Non è che i vecchi sono saggi: hanno una dose di sessualità e di aggressività molto bassa, punto. E a questo livello sono anche tranquilli, quando non hanno un cattivo carattere.

Umberto Galimberti in una conferenza

La pazza della porta accanto – Conversazione con Alda Merini

Purtroppo l’anima, che è quella che poi scrive e che sopravvive […], è la parte che vola sulla materia ed è quella che è più attenta e più dolorosa: cioè, vedendo lo sfacelo del corpo, quest’anima si conduole (sic, ant.), si… soprattutto si smarrisce. Continua a leggere

Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla, bla, bla, bla… Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.

Jep, “La Grande Bellezza”, finale

Bergonzoni – Il musicista

Alessandro Bergonzoni – Oliviero Ponte di Pino – “La stirpe degli Ulìssidi”, “Festival della filosofia 2013”, Teatro Stabile della Sardegna – Estratto: “Il Musicista”

(Direct link to the video[🡕])

Viene in mente anche Keith Jarrett, che in una intervista dice infatti che c’è questa idea tra i jazzisti che la musica viene dalla musica, e lui dice che non ha senso, e infatti legge, si interessa di filosofia, etc., perché è da questa conoscenza generalizzata che allora dopo l’artista può tirare fuori cose interessanti.

Bergonzoni – E allora io auguro a voi…

Alessandro Bergonzoni – Oliviero Ponte di Pino – “La stirpe degli Ulìssidi”, “Festival della filosofia 2013”, Teatro Stabile della Sardegna – Estratto: «E allora io auguro a voi…»

(Direct link to the video[🡕])

2000 – Dialogo col sognatore

È dal 2000 che siamo in crisi mentale. Leggi l’intera pagina

Dovrebbe essere sempre sera.

È l’unico modo.

Inverno

Mi accorgo che ho un teschio dentro il volto. Leggi l’intera pagina

L’output umano

Abbiamo creato così tanto materiale, tanti film, tanti libri. Abbiamo ricoperto la Terra di opere di speranza, di tristezza, d’amore. Ora nasce principalmente spazzatura; i signori d’una volta scrivevano del dolore dell’uomo, ora l’uomo si diverte in mezzo al letame e quei testi son visti più come lavoro che piacere. Continua a leggere

Tradotto dall'inglese da me (WTFPL).

Viviamo in una civiltà decadente che ci ruba della nostra abilità di modellare e definire il nostro destino e dunque ci ruba del nostro spirito e identità. L’uomo occidentale è stato gradualmente separato dal suo ambiente naturale, dalla sua spiritualità, dai suoi simili e infine da se stesso. La vita è stata ridotta a un piano animalesco mentre vaghiamo da una vuota soddisfazione di comodità tecnologica all’altra.

Arte e cultura non portano più alcuni grandi o eroici ideali bensì cercano di stimolare emozioni spregevoli tramite forme orribili e astratte. Arte e cultura raramente servono a qualcosa che non sia poco più che distrazioni dal tormento della percezione – non cercano più l’ordine, non interpretano o spiegano il mondo attorno a noi ma preferiscono invece giustificarlo, rimpiazzarlo o negarlo con alternative sempre meno interattive e più atomizzate e astratte.

Ci promisero salvezza tecnologica ma siamo stati trasportati in un inferno con l’aria condizionata dai falsi idoli del progresso che cercarono di rimuovere la lotta dall’esistenza, senza pensare a cosa sarebbe rimasto. Perché l’essenza della vita è il sacrificio, e la voglia di partecipare in questa lotta e farla propria è la più sacra caratteristica dell’uomo.

L’Harsh Noise Wall[🡕] è la colonna sonora della nostra vacua spiritualità e di questa era culturalmente corrotta. Non c’è lotta qui. Non c’è spirito. Nessuna personalità. Nessuna società. Non c’è nessun altro posto dove andare. Nessun altro posto per progredire. Questo è il prodotto finale. Questa è la fine.

“A View From Nihil” in “Triumph of the Broken Will”

Pioggiovva

S’impregnano e strade, ell’erbe. Leggi l’intera pagina

Credici

La gente pensa che la vita sia altro, ma non è vero, la vita non è la tua collezione di monete, lo è, per illusione, una volta che hai la moglie al tuo fianco. Ma dopo? Dopo, tutto ciò che ti sta attorno è come se non esistesse e non fosse mai esistito, ha meno valore di una merda secca. Continua a leggere

La cospirazione contro la razza umana – Thomas Ligotti

L’orrore che abbiamo ricevuto sarà ricevuto da altri in uno scandaloso passaggio di eredità. Essere vivi: per decenni svegliarsi all’ora giusta, e poi trascinarsi lungo l’ennesimo giro di umori, sensazioni, pensieri, voglie – l’intero spettro delle agitazioni – e infine crollare a letto a sudare nel buio del sonno profondo o bollire al fuoco lento delle fantasmagorie che molestano la mente in sogno. Leggi l’intera pagina

A noi umani, in realtà, piace morire. Perché è l’unica cosa che dà un senso alla nostra vita, e che pone fine alla sofferenza del percepire d’esserci (nonché, ma quello è scontato, alle sofferenze fisiche e psicologiche). Ma allo stesso tempo la morte ci ricorda del vuoto e del nonsenso. E allora si crea questo strano paradosso, e tra le due possibilità, i più scelgono di distrarsi.

Alba

Notai che non è possibile retrocedere. Non potevo scendere dal trono né annullare ciò che fino ad allora mi scivolò davanti agli occhi e ora era come scritto sulla pietra. Diedi massima importanza alla verità, e mi trovai inconsciamente a scrivere un crudele patto con lei. Le sensazioni avevano un sapore diverso. I lineamenti della realtà erano nitidi e freddi. Corrose da una luce grigia, le pareti mostravano le rughe del tempo. Non piove. Ma il sole ancora si nasconde dietro i palazzi nudi. Quel sole che con tanta luce cela la sua vera essenza. Tanta luce per tanto buio. Continua a leggere

Involuzione

Diceva il famoso geologo, in televisione, che abbiamo la testa troppo grande, e usciamo difficoltosamente dalla fica; la cassa toracica protegge solo pochi organi; le vene delle gambe fanno fatica a reggere tutto il corpo; la schiena, per tenere la posizione eretta, deve inarcarsi, e quindi mal di schiena, etc.; la vista anche ha diversi problemi, eccetera. Insomma, siamo delle merde. Non siamo una macchina così meravigliosa come si dice, ma abbiamo mille difetti. E quindi non siamo frutto di un disegno divino, bla bla. Cose ovvie, era un discorso contro le religioni, ma io ero interessato più che altro al fatto che l’evoluzione è ancora in corso e attualmente siamo tutt’altro che perfetti; parole sue: «ci siamo adattati come abbiamo potuto». Ecco. Adattamento naturale evolutivo difficoltoso. Parallelismo interessante con l’adattamento sociale. E qualcuno ironizza con vignette che mostrano come, in un certo senso, siamo ora in un’involuzione. Molto in sintonia col mondo cyberpunk, che vede la fine dell’uomo con il massimo sviluppo tecnologico. Continua a leggere

C’è sete d’ignoranza, perché per millenni c’è stata sete di conoscenza. L’umanità ha conosciuto tanto, troppo. E siccome ora nota che si sta peggio di prima, il desiderio s’è invertito, e così c’è sete d’ignoranza. Ma questo non ha portato a un proficuo passo indietro, perché ormai il danno è già compiuto e ha già cambiato il gioco: ha portato a un’ignoranza pesante, aggressiva e autodistruttiva, non alla semplice conoscenza spavalda degli anni passati.

Sere crescenti

Morivo di paure, frenato come da un male vetusto. Leggi l’intera pagina

L’amore – Veloce analisi

Caduta quella che è appunto un’illusione, ti trovi di colpo sbalzato nel reale. Leggi l’intera pagina

Sospeso

Tutti restavano confinati in quei ristretti spazi mentali. E io con loro; conoscevo solamente quel piccolo mondo. E tutto era maledettamente stupendo. C’era la passione, la sfida, gli scambi di opinioni, lo stacanovismo, e la soddisfazione. Continua a leggere

Obbligo di dialogo sfibrato ad oltranza
Lo invoca chi arretra, lo scansa chi avanza
Ognuno basta a sé ma il conto non torna

PGR – Cronache di guerra II

(Allo zoo.)

– Cosa vedi?

– Animali.

– Prigionieri, tenuti in gabbia come noi in un mondo senza rischio, o lotta, o pericolo. La sola differenza è che loro sono in grado di vedere le sbarre, e ciò toglie loro ogni speranza di fuga.

Choke / Soffocare

Rammstein – Amerika

(Direct link to the video[🡕]) Rammstein - Amerika (video ufficiale)

Umberto Galimberti – Il successo della filosofia

Ma per chi, adattato al mondo, e con una discreta consapevolezza di sé ancora non reperisce un senso della propria esistenza, e quindi viene a contatto non con questo o quel dolore, ma con l’essenza del dolore, per costui non c’è rimedio in farmacia e forse neppure in psicoterapia. Leggi l’intera pagina

C’è una faccia maligna – Alda Merini

Carmelo Bene – Quattro momenti su tutto il nulla – 4°: Arte

Artisti (miserabili) e relativi (miserabili) fruitori. Leggi l’intera pagina

Carmelo Bene – Quattro momenti su tutto il nulla – 3°: Eros

Poveri, poveri… Poveri innamorati! Leggi l’intera pagina

«Cosa ti sorprende di più dell’umanità?»

Dio rispose:

«Che si annoiano dell’infanzia, si affrettano a diventare grandi, e poi desiderano tornare bambini. Che perdono la salute per fare soldi, e poi spendono i soldi per recuperare la salute. Che, pensando con ansia al futuro, dimenticano il presente, al punto da non vivere né nel presente né nel futuro. Che vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto.»

Spesso erroneamente attribuita al Dalai Lama; da “Un colloquio con Dio” di James J. Lachard (pseudonimo di James J. Brown), primi anni 2000.

L’angoscia del tempo che passa ci fa parlare del tempo che fa.

Il favoloso mondo di Amélie – Hipolito (lo scrittore)

Viviamo con i nostri sogni ma alla fine ci rimane solo la verità. E purtroppo lo capiamo solo quando ce ne andiamo.

Questioni di famiglia / Family Pack / Que faisaient les femmes pendant que l’homme marchait sur la lune?

[…]

Siete in un’altra dimensione. Io sono l’oscurità eterna.

[…]

La paura esiste in tutti, senza eccezioni, dal giorno in cui viene donata la vita. La vita è un gioco crudele. Vi affrontate e vi uccidete per sopravvivere. Soffrite, vi disperate. E poi? La morte. La paura della morte è sempre lì in agguato. Quando la morte inesorabile si avvicina e vi rendete conto che non potete far nulla per fermarla, la paura si risveglia in voi. Quanto più forte è la paura per la morte, tanto più difficile sarà accettarla. Ed ecco allora che si desta in voi il sentimento di odio e di gelosia nei confronti della vita. Un sentimento irrefrenabile che lascia un’unica via di salvezza: la distruzione. Avete visto Kuja? Ha ceduto alla paura della morte e ha scelto di distruggere il mondo di cristallo, l’origine di tutto.

[…]

Quella era la risposta. L’obiettivo di tutti gli esseri dell’universo è estinguersi. Aspettavo che qualcuno trovasse la risposta. Ora che ce l’ho, non permetterò a nessuno di sopravvivere.

[…]

Ho una sola missione… Ricostruire il mondo del nulla dove non esista nessuna forma di vita e d’evoluzione e dove non ci sia il mondo di cristallo! Nel mondo del nulla non esiste neppure la paura. È il mondo che voi desiderate!

[…]

Benché soffriate, il desiderio di attaccarvi alla vita è troppo forte. Questa malattia incurabile si chiama “voglia di vivere”. Ma, un giorno, la paura della morte s’impossesserà di voi e allora, proprio come Kuja, sceglierete la via della distruzione. E se vivete per distruggere tutto un giorno, è meglio che non siate mai esistiti. È paradossale, no? Ma è la pura verità. Accettatela: tutto è niente! Ritornare al nulla… Questo è il desiderio di voi esseri umani. Non respingetelo.

Trivia (Necron) in Final Fantasy IX

Io sono Artemisia. Comprimerò il tempo, negherò ogni forma d’esistenza…

Ci avete mai pensato? Quando eravate bambini: le sensazioni di allora, le parole di allora, le emozioni di allora…

Il tempo non aspetta.

Non importa quanto stretto lo teniate. Il tempo fugge.

E… [E morirete. / E tutto verrà distrutto.]

Artemisia (Ultimecia), Final Fantasy VIII

Ognuno crede di essere nel giusto. Non ci sono i buoni e i cattivi, esistono solo i nemici e i non nemici.

Squall Leonhart, Final Fantasy VIII

– Voi vivete nella mutevole libertà, noi viviamo nell’eterna prigionia. Ma ciò che è possibile vedere una volta distrutte le barriere dell’Io, non è lo stesso da entrambe le parti?

Uno Shumi nel villaggio degli Shumi, Final Fantasy VIII (nella meravigliosa traduzione italiana)

Versione inglese:

(Direct link to the video[🡕]) Final Fantasy 8 VIII – Philosophy by a Shumi

– Io posso leggere nella mente delle persone. Nella mia vita ho visto il passato, il presente e il futuro di migliaia e migliaia di uomini e donne…

[…]

E ogni singola mente che ho penetrato era colma di un unico oggetto del desiderio. Il desiderio atavico ed egoistico di trasmettere il proprio seme… Una cosa che mi disgustava. Ogni essere vivente di questo pianeta esiste solo per trasmettere il proprio DNA. Siamo stati creati per questo e per questo è nata la guerra.

Ma tu… tu sei diverso… Tu sei uguale a noi. Non abbiamo passato, non abbiamo futuro. Viviamo per il momento e questo è il nostro unico scopo.

Gli esseri umani non sono in grado di darsi la felicità reciproca. Dal momento in cui siamo stati confinati su questo mondo, agli altri non regaliamo altro che dolore e miseria.

Psycho Mantis in punto di morte in “Metal Gear Solid” (PSX)

La fatica di essere se stessi. Depressione e società – Alain Ehrenberg

Più che un infortunio affettivo, la depressione è oggi un modo di vivere. Leggi l’intera pagina

Sono intorno a noi, in mezzo a noi
In molti casi siamo noi a far promesse
Senza mantenerle mai se non per calcolo
Il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile
La posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere
E non far partecipare nessun altro
Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltri
Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
Perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili
Sono tanti, arroganti coi più deboli e zerbini coi potenti
Sono replicanti[🡕], sono tutti identici, guardali
Stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere
Come lucertole s’arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano
Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno
Spendono, spandono e sono quel che hanno

E sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio
Sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio

Come le supposte abitano in blister full-optional
Con cani oltre i 120 decibel e nani manco fosse Disneyland
Vivon col timore di poter sembrare poveri
Quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano
Poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono
Parton dal pratino e vanno fino in cielo
Han più parabole sul tetto che San Marco nel Vangelo
E sono quelli che di sabato lavano automobili
Che alla sera sfrecciano tra l’asfalto e i pargoli
Medi come i ceti cui appartengono
Terra-terra come i missili cui assomigliano
Tiratissimi, s’infarinano
S’alcolizzano e poi s’impastano su un albero (boom!)
Nasi bianchi come Fruit of the Loom
Che diventano più rossi d’un livello di Doom[🡕]

E sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio
Sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio

Ognun per sé, Dio per sé
Mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica
Mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano
Altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano
Mani che poi firman petizioni per lo sgombero
Mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli
Che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli
Quelli che la notte non si può girare più
Quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tivù
Che fanno i boss, che compran Class[🡕]
Che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica
Che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara
Ma l’unica che accendono è quella che dà loro l’elemosina ogni sera[🡕]
Quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro Luna Nera

E sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio
Sono intorno a me, ma non parlano con me
Sono come me, ma si sentono meglio

Frankie hi-nrg mc – Quelli che benpensano

L’affondamento del Titanic rappresentò la fine di un’epoca, il sogno infranto della belle époque. Come per la caduta dell’impero babilonese, l’affondamento del Titanic ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all’abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l’illusione alla fantasia.

Massimo Polidoro, La maledizione del Titanic

Anime fiammeggianti attonite
Squarciato il velo della cecità

[…]

Appare la bellezza, mai assillante né oziosa
Languida quando è ora, e forte e lieve e austera
L’aria serena e di sostanza sferzante

C.S.I. – Brace

Tradotto dall'inglese da me (WTFPL).

Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete una famiglia; scegliete un maxi televisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; sceglietevi gli amici! Scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate con la cazzo di stoffa che volete; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e l’anima con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita.

Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita […]

[…] il lavoro, la famiglia, il maxi televisore del cazzo, la lavatrice, la macchina, il CD e l’apriscatole elettrico, buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d’ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti, lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.

Trainspotting, intro e finale

Sai come faccio a sapere che è la fine del mondo, Lenny? Perché tutto è già stato fatto, capisci? Ogni genere di musica è stata provata, ogni genere di governo è stato provato, capisci? Ogni cazzo di pettinatura, ogni orrendo gusto di gomma da masticare, i cereali per la colazione, ogni tipo di schifoso… Capisci che intendo? Che ci resta da fare? Come faremo a sopravvivere, per altri mille anni?

Max Peltier in “Strange Days”

Già dalla nostra tramontante nascita incomincia un destino. Spietato, per la maggior parte degli esseri umani: se non si nasce miliardari, si è spacciati per sempre. Ci si deve piegare al quotidiano, procurare gli stimoli al progetto; invece di s-progettare, si è dannati al disegno.

Cominciò ch’era finita, come in tutte le disavventure “lorenzacce”. Fossi stato il miliardario Schopenhauer, non avrei certo scritto “Il mondo come volontà e rappresentazione”. Me ne sarei ben guardato: non si nasce per lavorare, spiegarsi, pensare; non si nasce nemmeno a de-pensare, perché anche questo è occuparsi del pensiero. Non si nasce a gestire, all’agire-patire: ci è tutto inflitto dalle circostanze.

Così come subiamo passivamente ogni nostra percezione prenatale, subiremo anche in seguito il significante. Nella recidività della vita, il discorso non apparterrà mai all’essere parlante.

L’anagrafe, lo studiarsi di sopravvivere ci condannano all’in-formarsi, per formarsi, deformarsi, ingobbire leopardianamente, pur d’avere una parte, quando non si vorrebbe altro che mettere da parte l’arte, come del resto la vita. Una vera iattura.

Carmelo Bene, Autografia di un ritratto

Come se finisse il mondo. Il senso dell’esperienza schizofrenica – Eugenio Borgna

“Confessa! confessa! mi si gridava come si faceva un tempo con gli stregoni e con gli eretici, e alla fine ho deciso di lasciarmi classificare in una malattia definita dai medici, e chiamata indifferentemente dal dizionario medico come teomania o demonomania. Servendosi dei significati immanenti a queste due definizioni, la scienza si attribuisce il diritto di fare sparire, o di ridurre al silenzio, tutti i profeti e i veggenti predetti dall’Apocalisse; e io mi rallegravo di essere uno di questi”. Leggi l’intera pagina

Qualunque tuttologia è cazzata, e qualunque problema è un falso problema. Una volta tanto, in questa trasmissione, si sta parlando davvero di cazzate, finalmente! Era l’ora!, di riconoscere che si parla sempre di cazzate. Questa sera stiamo dicendo che non stasera son cazzate, ma che sempre si parla soltanto di parole, cioè di cazzate.

Carmelo Bene al Maurizio Costanzo Show (speciale “Uno contro tutti”)

Alcune persone provano molto presto nella vita una spaventosa impossibilità di vivere di per sé; in sostanza non sopportano di vedere la propria vita in faccia, e di vederla per intero, senza nessuna zona d’ombra, senza nessuno sfondo. La loro esistenza, lo ammetto, è d’eccezione alla legge della natura non solo perché questa frattura di inadattamento fondamentale si produce fuori da qualsiasi finalità genetica, ma anche per via della eccessiva lucidità che essa presuppone, lucidità che evidentemente trascende gli schemi di percezione dell’esistenza ordinaria. Talvolta basta mettere di fronte a una di queste persone un’altra persona – a condizione di poterla supporre altrettanto pura, altrettanto trasparente – perché tale insostenibile frattura si risolva in un’aspirazione luminosa, tesa in permanenza verso l’assolutamente inaccessibile. Sicché, laddove giorno dopo giorno lo specchio non riflette altro che una stessa immagine esasperante, due specchi paralleli elaborano e costruiscono una rete netta e fitta che impegna lo sguardo umano lungo una traiettoria infinita, senza limiti, infinita nella sua purezza geometrale, al di là delle sofferenze e del mondo.

Michel Houellebecq – Estensione del dominio della lotta

La mia natura, portata al silenzio e alla riflessione, aveva sempre provato un certo disgusto per ogni forma di frastuono o di clamore, per ogni manifestazione di quell’allegria portata all’eccesso che tanto spesso sconfina nella violenza. Avevo sempre odiato la gozzoviglia goliardica e carnevalesca come se la morte, proprio nei riti che vogliono esorcizzarla, mi si facesse ancora più minacciosa.

La variante di Lüneburg – Paolo Maurensig

La variante di Lüneburg – Paolo Maurensig

Avevo sempre odiato la gozzoviglia goliardica e carnevalesca come se la morte, proprio nei riti che vogliono esorcizzarla, mi si facesse ancora più minacciosa. Leggi l’intera pagina

Se non si toglie il mondo come volontà e rappresentazione, questa mania… Il principio d’individuazione per cui ci svegliamo la mattina, vorremmo suicidarci, poi ci bastano due o tre caffè, e via, e si torna lì a ingannare, ad ammazzare il tempo. Ma il teatro è fondamentalmente il non-luogo.

Carmelo Bene al Maurizio Costanzo Show

(Direct link to the video[🡕]) Carmelo Bene da Costanzo - Due tre caffè

Per me le sale [del teatro] più son piene, più sono vuote.

Carmelo Bene, in più occasioni

Certe persone non impazziscono mai. Che vita orribile devono vivere.

Barfly

A più stronzate credi a questo mondo, e meglio stai.

Wanda in Barfly

La felicità nelle persone intelligenti è la cosa più rara che io conosca.

Ernest Hemingway – Il giardino dell’Eden

Tu quindi come stai
Se è lecito, che fai
in quell’attualità
che pare vera?

Le cose che pensano – Pasquale Panella per Lucio Battisti

– Che cos’è questo Nulla?

– È il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di attrarlo.

La storia infinita

L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera

Il fiume scorre da sempre e le vicende degli uomini si svolgono sulla riva. Si svolgono per essere dimenticate il giorno dopo e perché il fiume scorra oltre. Leggi l’intera pagina

Dio… non si fa mai vedere, come Babbo Natale.

Laguna blu

La frase, altrimenti acqua calda, ha un suo peso per via del contesto del film, poiché pronunciata da “bambini” naufraghi.

Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta.

Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.

Charles Bukowski – Donne

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

Ennio Flaiano, Autobiografia del Blu di Prussia

Perché non c’è nulla che dia tanto torto al potere quanto la Rassegnazione, che è poi il rifiuto del potere sotto qualsiasi forma (cioè lo rende quello che esso è in realtà, cioè un’illusione).

P.P. Pasolini, su “Tempo Illustrato”

Quando si sa con assoluta certezza che tutto è irreale, non si vede proprio perché ci si dovrebbe affannare a provarlo.

Emil Cioran – L’inconveniente di essere nati

In Paradiso, gli oggetti e gli esseri, assediati da ogni lato della luce, non proiettano ombra. Come dire che mancano di realtà, alla stregua di tutto quello che non è corrotto dalle tenebre e che la morte non tocca.

Emil Cioran – L’inconveniente di essere nati

”…Ma Elohim sa che, il giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi si apriranno”. Si sono appena aperti, e già comincia il dramma. Guardare senza comprendere, questo è il paradiso. L’inferno sarebbe dunque il luogo in cui si comprende, in cui si comprende troppo…

Emil Cioran – L’inconveniente di essere nati

Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.

Charles Bukowski – A sud di nessun nord

A quanto pareva un uomo aveva solo un’alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.

Charles Bukowski – A sud di nessun nord

L’inconveniente di essere nati – Emil Cioran

Gli occhi si sono appena aperti, e già comincia il dramma. Guardare senza comprendere, questo è il paradiso. L’inferno sarebbe dunque il luogo in cui si comprende, in cui si comprende troppo… Leggi l’intera pagina

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

Italo Calvino, Le città invisibili

Nostra Signora dei Turchi – Carmelo Bene

Chi non ha mai pensato alla morte è forse immortale. È così che si vede la Madonna. Leggi l’intera pagina

Bisognerebbe ridare il senso della morte alla gente.

Partner – P.P. Pasolini

Frequentare i più dotati non vuol dire accostarsi all’assoluto comunque.

Carmelo Bene – Nostra Signora Dei Turchi

Chi non ha mai pensato alla morte è forse immortale. È così che si vede la Madonna.

Carmelo Bene – Nostra Signora Dei Turchi

La felicità è per i porci.

Titolo del libro di Herman Tønnessen

Il tempo si è fermato – Ermanno Olmi

Oggi la gente ha cambiato sentimento. Leggi l’intera pagina

Quando il problema della felicità soppianta quello della conoscenza, la filosofia abbandona il suo campo specifico per dedicarsi a un’attività sospetta: si interessa all’uomo… Domande che prima non si sarebbe neanche degnata di porsi, ora la tengono occupata, e si ingegna a risolverle con l’aria più seria del mondo. «Come non soffrire?» è tra le prime a esigere la sua attenzione. Entrata in una fase di stanchezza, sempre più estranea all’inquietudine impersonale, all’avidità di conoscenza, la filosofia diserta la speculazione, e alle verità che sconcertano oppone quelle che consolano.

Emil Cioran – La tentazione di esistere

Gli uomini scoprono nello stesso tempo che tutte le attività umane sono equivalenti. […] Così è la stessa cosa ubriacarsi in solitudine o guidare i popoli. Se una di queste attività prevale sull’altra non sarà a causa del suo scopo reale, ma a causa del grado di coscienza che essa possiede del suo scopo ideale; e, in questo caso, succederà che il quietismo dell’ubriaco solitario prevarrà sull’inutile agitazione del condottiero di popoli.

L’essere e il nulla – Jean-Paul Sartre

(Nella dedica a Leone Werth)

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).

Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe

A volte inciampava nella verità, ma si rialzava sempre e continuava per la sua strada.

Winston Churchill, probabilmente in merito a Stanley Baldwin; rivista Reader’s Digest

Gli uomini, bisogna vederli dall’alto. Spegnevo la luce e mi mettevo alla finestra: essi neppure sospettavano che si potesse osservarli dal disopra. Curano la facciata, qualche volta la parte posteriore, ma tutti i loro effetti son calcolati per spettatori d’un metro e settanta. Chi ha mai riflettuto sulla forma d’un cappello duro visto dal sesto piano? Gli uomini dimenticano di difendere spalle e crani con colori vivi e stoffe vistose, non sanno combattere questo grande nemico dell’umanità; la prospettiva dall’alto.

Erostrato – Jean-Paul Sartre

La nausea – Jean-Paul Sartre

Ogni esistente nasce senza ragione, si protrae per debolezza e muore per combinazione. Leggi l’intera pagina

Nel momento in cui l’uomo si interroga sul significato e sul valore della vita, egli è malato, dato che oggettivamente non esiste nessuna delle due cose; col porre questa domanda uno sta semplicemente ammettendo di avere una riserva di libido insoddisfatta provocata da qualcos’altro, una specie di fermentazione che ha condotto alla tristezza e alla depressione.

Sigmund Freud, lettera a Marie Bonaparte

La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.

Italo Svevo – La coscienza di Zeno

La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale. Non sopporta cure.

Italo Svevo – La coscienza di Zeno

Novelle per un anno – La carriola – Luigi Pirandello

Quand’ho qualcuno attorno, non la guardo mai; ma sento che mi guarda lei, mi guarda, mi guarda senza staccarmi un momento gli occhi d’addosso. Vorrei farle intendere, a quattr’occhi, che non è nulla; che stia tranquilla; che non potevo permettermi con altri questo breve atto, che per lei non ha alcuna importanza e per me è tutto. Lo compio ogni giorno al momento opportuno, nel massimo segreto, con spaventosa gioia, perché vi assaporo, tremando, la voluttà d’una divina, cosciente follia, che per un attimo mi libera. Continua a leggere

Quando gli uomini dalla profonda tristezza sono felici, si tradiscono: hanno un modo d’afferrare la gioia come se volessero schiacciarla e soffocarla per gelosia – ah, sanno fin troppo bene che da loro via se ne fugge!

Friedrich Nietzsche – Al di là del bene e del male

Dio è morto. Dio resta morto. E noi l’abbiamo ucciso.[🡕]

Friedrich Nietzsche – La gaia scienza

Oggi non rientra soltanto nelle mie abitudini, ma fa anche parte del mio gusto – un gusto malizioso forse? – non scrivere più nulla che non porti alla disperazione ogni genere di gente “frettolosa”. Filologia, infatti, è quella onorevole arte che esige dal suo cultore soprattutto una cosa, tirarsi da parte, lasciarsi tempo, divenire silenzioso, divenire lento, essendo un’arte e una perizia di orafi della parola, che deve compiere un finissimo attento lavoro e non raggiungere nulla se non lo raggiunge lento. Ma proprio per questo fatto è oggi più necessaria che mai; è proprio per questo mezzo che essa ci attira e ci incanta quanto mai fortemente, nel cuore di un’epoca del “lavoro”, intendo dire della fretta, della precipitazione indecorosa e sudaticcia, che vuol “sbrigare” immediatamente ogni cosa, […]

Nietzsche – Aurora – Prefazione – 5

L’antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: «Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto.»

Friedrich Nietzsche – La nascita della tragedia

In cuor suo giubilava di essere sfuggito alla tormentosa e fastidiosa esigenza del vivere, alle sue tempeste, fuori dall’orizzonte sotto il quale folgoreggiano i lampi delle grandi gioie e rimbombano gli improvvisi tuoni dei grandi dolori, dove si è lusingati da speranze fallaci e da stupendi fantasmi di felicità, dove l’uomo è ròso e consunto dai suoi propri pensieri, dove la passione lo uccide, lo spirito cade e trionfa, dove l’uomo è impegnato in una continua battaglia per poi lasciare il campo, straziato e ugualmente insoddisfatto e infelice.

Oblomov – Ivan Goncharov

Si può essere saggio solo alla condizione di vivere in un mondo di stolti.

Arthur Schopenhauer – Aforismi sulla saggezza del vivere

Due verità che gli uomini generalmente non crederanno mai: l’una di non saper nulla, l’altra di non esser nulla. Aggiungi la terza, che ha molta dipendenza dalla seconda: di non aver nulla a sperare dopo la morte.

Leopardi, Zibaldone, 4525-4526

Non è più possibile l’ingannarci o il dissimulare. La filosofia ci ha fatto conoscer tanto che quella dimenticanza di noi stessi ch’era facile una volta, ora è impossibile.

Giacomo Leopardi – Operette morali, Frammento sul suicidio

Desiderar la vita in qualunque caso e in tutta l’estensione di questo desiderio non è insomma altro che desiderare l’infelicità; desiderar di vivere è quanto desiderare di essere infelice (20 marzo 1821).

Leopardi, Zibaldone, 829-830

[La vita dell’uomo] oscilla così come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che in effetti sono, l’uno e l’altra, le sue due componenti fondamentali.

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Estratto completo:

Abbiamo già visto nella natura incosciente che la sua intima essenza è un tendere costante, senza scopo e senza requie; questo ci si presenta in modo molto più evidente se consideriamo l’animale e l’uomo. Volere e tendere è la sua intera essenza, che è dunque in tutto simile a una sete inestinguibile. Ma il fondamento di ogni volere è il bisogno, la mancanza, dunque il dolore, al quale di conseguenza egli originariamente e per sua stessa natura appartiene. Se al contrario gli viene a mancare l’oggetto del volere, ove esso venga eliminato da una soddisfazione troppo facile, allora lo assalgono un vuoto spaventoso e la noia: la sua essenza e la sua stessa esistenza diventano per lui un peso insostenibile. La sua vita oscilla così come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che in effetti sono, l’uno e l’altra, le sue due componenti fondamentali. E questo è stato anche espresso, in modo assai singolare, dicendo che, dopo che l’uomo ha trasferito tutti i dolori e le sofferenze all’inferno, per il cielo non è rimasta disponibile altro che la noia.

C’è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici… Finché persistiamo in questo errore innato, e addirittura ci confermiamo in esso attraverso dogmi ottimistici, il mondo ci sembra pieno di contraddizioni. Perché ad ogni passo, nelle piccole e grandi cose, ci scontriamo col fatto che il mondo e la vita non sono certo organizzati allo scopo di mantenere un’esistenza felice… E da qui, i volti di quasi tutte le persone anziane, che portano l’espressione di ciò che chiamiamo delusione.

Arthur Schopenhauer – Il mondo come volontà e rappresentazione

L’immaginazione come ho detto è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell’uomo, tanto più l’uomo sarà felice. Lo vediamo nei fanciulli. Ma questa non può regnare senza l’ignoranza, almeno una certa ignoranza come quella degli antichi. La cognizione del vero cioè dei limiti e definizioni delle cose, circoscrive l’immaginazione.

Giacomo Leopardi – Zibaldone

Che fatale dono del cielo è un’anima sensibile! Colui che l’ha ricevuto non deve aspettarsi altro che pene e dolori sulla terra. Vile trastullo dell’aria e delle stagioni, il sole, il cielo coperto o sereno regoleranno la sua sorte, sarà lieto o triste secondo i venti. Vittima dei pregiudizi, troverà in massime assurde un invincibile ostacolo ai giusti voti del suo cuore. Gli uomini lo castigheranno perché ha rette opinioni su ogni cosa, e perché ne giudica secondo verità e non secondo convenzioni. Basterebbe da solo a fare la propria infelicità, abbandonandosi senza discrezione alle divine attrattive dell’onesto e del bello, mentre le pesanti catene della necessità lo legano all’ignobiltà. Cercherà la suprema felicità senza ricordarsi che è un uomo: il cuore e la ragione saranno eternamente in guerra in lui, desideri sterminati gli prepareranno eterne privazioni.

Giulia o la nuova Eloisa – Jean-Jacques Rousseau

Ho scoperto che tutta l’infelicità degli uomini deriva da una sola causa, dal non saper starsene in pace, in una camera.

Blaise Pascal

La verità sta in bocca ai bambini, agli iracondi, e agli ubriachi.

Proverbio inglese

Vanitas vanitatum et omnia vanitas.

Vanità delle vanità, tutto è vanità. (Ogni cosa è effimera, tutto è caduco.)

Qoelet/Ecclesiaste

Omnia fui, nihil expedit.

Settimio Severo, imperatore romano

Sono stato ogni cosa, ma a nulla mi è servito.

Nihil sub sole novum.

Qohelet, 1,9-10

Niente di nuovo sotto il sole. (Ogni cosa è già stata detta, ogni cosa è già stata fatta.)

La felicità è degli stolti.