Waking Life – Richard Linklater
(Università del Texas, Austin – Il professore di filosofia David Sosa parla nel suo ufficio)
In un certo senso, nella nostra visione contemporanea del mondo, è facile pensare che la scienza si sia sostituita a Dio. Ma alcuni problemi filosofici rimangono più complessi che mai. Prendi il problema del libero arbitrio. Questo problema esiste da parecchio tempo, fin prima di Aristotele nel 350 d.C.; sant’Agostino e Tommaso d’Aquino, questi qui non facevano altro che preoccuparsi di come potevano essere liberi se Dio già sa tutto quello che farai in futuro. Oggi sappiamo che il mondo opera in accordo a certe leggi fisiche fondamentali, e queste leggi governano il comportamento di ogni oggetto nel mondo. Ora, queste leggi, siccome sono così attendibili, ci permettono risultati tecnologici incredibili. Ma guarda te stesso: siamo sistemi fisici anche noi, giusto? Siamo solamente una complessa organizzazione di molecole di carbonio. Siamo principalmente acqua, e il nostro comportamento non sarà certo un’eccezione a queste leggi fondamentali. Quindi, che sia Dio che pianifica tutto in anticipo sapendo tutto ciò che farai, o che siano queste leggi fondamentali a governare tutto, pare che non ci sia molto spazio per la libertà .
Perciò potresti essere tentato d’ignorare semplicemente la questione, ignorare il mistero del libero arbitrio. Dire: «Vabbè, è solo un aneddoto storico. Sono questioni stupide e senza risposta. Lasciamo perdere.» Ma la questione ce l’hai davanti tutto il tempo. Pensa all’individualità , ad esempio, a chi sei. Chi sei dipende perlopiù dalle scelte che fai. Oppure, prendi la responsabilità . Puoi essere ritenuto responsabile, puoi essere ritenuto colpevole, o puoi essere ammirato o rispettato per le cose che hai fatto, solamente in base al tuo libero arbitrio. Quindi la questione ritorna sempre, e non abbiamo una soluzione. Cominci a chiederti se tutte le nostre decisioni sono solamente una farsa.
Pensa a com’è che funziona. C’è dell’attività elettrica nel tuo cervello. I tuoi neuroni si attivano. Mandano un segnale al tuo sistema nervoso. Questo arriva fino alle fibre muscolari. Si contraggono. Diciamo che allunghi il braccio. Sembra che sia un’azione volontaria da parte tua, ma ogni singola parte di quel processo è governato da leggi fisiche, leggi chimiche, leggi elettriche, e così via.
È come se il Big Bang avesse predisposto le condizioni iniziali, e tutto il resto della storia umana, e anche prima, sia semplicemente la esecuzione da parte di particelle subatomiche in base a tali leggi fisiche fondamentali. Pensiamo di essere speciali. Pensiamo di avere una qualche speciale dignità , ma ora questa è minacciata. Voglio dire, è messa seriamente in discussione da questa visione.
Allora potresti dire, «Bé, aspetta un attimo. E la meccanica quantistica? So abbastanza riguardo alle teorie fisiche contemporanee da sapere che non è veramente così. È una teoria probabilistica. C’è posto per altro, non è stringente, non è deterministica. E questo ci consentirà di capire il libero arbitrio.» Ma se vai a vedere i dettagli, non aiuta per niente, perché quello che succede è che hai delle piccolissime particelle quantiche, e il loro comportamento è apparentemente un po’ casuale. Oscillano. Il loro comportamento è assurdo nel senso che è imprevedibile e che non possiamo capirlo basandoci su niente che venga prima. È qualcosa che viene dal nulla, perlomeno secondo la struttura probabilistica. Ma questo dovrebbe aiutare col problema della libertà ? Voglio dire, sarebbe la nostra libertà solamente un discorso di probabilità , oscillazioni casuali in un sistema caotico? Sembra quasi peggio. Preferirei essere un ingranaggio in una gigantesca macchina deterministica piuttosto che qualche oscillazione casuale.
Quindi non possiamo semplicemente ignorare la questione. Dobbiamo trovare spazio nella nostra visione contemporanea del mondo per le persone, con tutto ciò che queste comportano; non solo corpi, ma persone. E questo significa cercare di risolvere il problema del libero arbitrio, trovando spazio per la scelta e la responsabilità , e cercare di capire l’individualità .
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Quello che era stato perso venne ritenuto irrecuperabile. L’estrema e assoluta insicurezza di vivere e sostenersi senza un lavoro fece sì che l’eccesso diventasse necessario e le rotture definitive. Per citare Stevenson, il suicidio ne portò via parecchi, il bere e il diavolo si occuparono del resto.
(dall’autobiografia di Guy Debord)
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– Ehi.
– Ehi.
– Sei un sognatore?
– Sì.
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(Il personaggio principale sta camminando assieme a un ragazzo esile, che via via si trasforma in qualcos’altro mentre parla.)
Mille anni non sono che un istante. Non c’è niente di nuovo, niente di diverso. È lo stesso disegno che si ripete, stesse nuvole, stessa musica, la stessa intuizione di un’ora o un’eternità fa. Non c’è niente per me, adesso. Niente di niente. Ora ricordo: mi è già successo prima; è per questo che me ne sono andato. Tu hai cominciato a trovare le tue risposte. Anche se sembra difficile, la ricompensa sarà favolosa. Esercita la tua mente il più a fondo possibile, consapevole del fatto che sia solo un esercizio. Crea bellissimi manufatti, risolvi i problemi, esplora i segreti dell’universo fisico, assapora gli stimoli di tutti i tuoi sensi, prova la gioia, il dolore, il riso, la compassione, e portane il ricordo con te mettendoli nel tuo zaino. Io ricordo da dove vengo e come sono diventato un umano, perché vado errando, e ora la mia partenza definitiva è fissata. L’uscita è di qua: fuggire la velocità . Non solo l’eternità , ma l’infinito.