Etichetta: arte
Danzare è sostanzialmente la sublimazione di un maschio e di una femmina che scopano. Non ha senso. Scopate direttamente e fine.
(Sulla romanticizzazione della sofferenza)
[…] Ed è tutto molto bello e affascinante, ma purtroppo è anche vero.
Gli artisti costano perché si drogano e devono sostenere pesanti divorzi.
Natalino Balasso, YouTube, Redbox, puntata 1
Ogni cantante, poeta o scrittore ha a disposizione novantanove “amore”, dopo di che muore.
Astutillo Smeriglia sul suo blog “In coma è meglio” – Proposte per un mondo migliore
La pazza della porta accanto – Conversazione con Alda Merini
Purtroppo l’anima, che è quella che poi scrive e che sopravvive […], è la parte che vola sulla materia ed è quella che è più attenta e più dolorosa: cioè, vedendo lo sfacelo del corpo, quest’anima si conduole (sic, ant.), si… soprattutto si smarrisce. Continua a leggere
A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: “La fessa”. Io, invece, rispondevo: “L’odore delle case dei vecchi”. La domanda era: “Che cosa ti piace di più veramente nella vita?” Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella.
La grande bellezza
Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla, bla, bla, bla… Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.
Jep, “La Grande Bellezza”, finale
Alessandro Bergonzoni – Oliviero Ponte di Pino – “La stirpe degli Ulìssidi”, “Festival della filosofia 2013”, Teatro Stabile della Sardegna – Estratto: “Il Musicista”
Viene in mente anche Keith Jarrett, che in una intervista dice infatti che c’è questa idea tra i jazzisti che la musica viene dalla musica, e lui dice che non ha senso, e infatti legge, si interessa di filosofia, etc., perché è da questa conoscenza generalizzata che allora dopo l’artista può tirare fuori cose interessanti.
Parliamo di musica – Stefano Bollani
Sin da bambino pativo il fatto che a un certo punto si dovesse prendere una strada precisa, nella musica come nella vita. Leggi l’intera pagina
La musica è Arte. L’Arte è consolazione. Ma la vera Arte deve abbracciare la vacuità del tutto, l’amarezza dell’esistenza stessa. La musica deve essere il più vicino possibile alla Morte, la salvezza finale. Altrimenti sarà solamente intrattenimento, grezzo divertimento, effimera distrazione.
Solace for the Vanity, album “Amaritia”, 2011[🡕]
E lora el vecio ghe dava de pena… Leggi l’intera pagina
Abbiamo creato così tanto materiale, tanti film, tanti libri. Abbiamo ricoperto la Terra di opere di speranza, di tristezza, d’amore. Ora nasce principalmente spazzatura; i signori d’una volta scrivevano del dolore dell’uomo, ora l’uomo si diverte in mezzo al letame e quei testi son visti più come lavoro che piacere. Continua a leggere
Tradotto dall'inglese da me (WTFPL).
Viviamo in una civiltà decadente che ci ruba della nostra abilità di modellare e definire il nostro destino e dunque ci ruba del nostro spirito e identità. L’uomo occidentale è stato gradualmente separato dal suo ambiente naturale, dalla sua spiritualità, dai suoi simili e infine da se stesso. La vita è stata ridotta a un piano animalesco mentre vaghiamo da una vuota soddisfazione di comodità tecnologica all’altra.
Arte e cultura non portano più alcuni grandi o eroici ideali bensì cercano di stimolare emozioni spregevoli tramite forme orribili e astratte. Arte e cultura raramente servono a qualcosa che non sia poco più che distrazioni dal tormento della percezione – non cercano più l’ordine, non interpretano o spiegano il mondo attorno a noi ma preferiscono invece giustificarlo, rimpiazzarlo o negarlo con alternative sempre meno interattive e più atomizzate e astratte.
Ci promisero salvezza tecnologica ma siamo stati trasportati in un inferno con l’aria condizionata dai falsi idoli del progresso che cercarono di rimuovere la lotta dall’esistenza, senza pensare a cosa sarebbe rimasto. Perché l’essenza della vita è il sacrificio, e la voglia di partecipare in questa lotta e farla propria è la più sacra caratteristica dell’uomo.
L’Harsh Noise Wall[🡕] è la colonna sonora della nostra vacua spiritualità e di questa era culturalmente corrotta. Non c’è lotta qui. Non c’è spirito. Nessuna personalità. Nessuna società. Non c’è nessun altro posto dove andare. Nessun altro posto per progredire. Questo è il prodotto finale. Questa è la fine.
“A View From Nihil” in “Triumph of the Broken Will”
La cospirazione contro la razza umana – Thomas Ligotti
L’orrore che abbiamo ricevuto sarà ricevuto da altri in uno scandaloso passaggio di eredità. Essere vivi: per decenni svegliarsi all’ora giusta, e poi trascinarsi lungo l’ennesimo giro di umori, sensazioni, pensieri, voglie – l’intero spettro delle agitazioni – e infine crollare a letto a sudare nel buio del sonno profondo o bollire al fuoco lento delle fantasmagorie che molestano la mente in sogno. Leggi l’intera pagina
Spesso, da parte di giornalisti o anche durante semplici conversazioni, mi è stata posta la domanda: Ma lei, perché scrive? Normalmente a questo rispondo, ed è la verità, che ci sono due ragioni di grande importanza. La prima ha a che fare con la necessità di non avere un capo, un boss. La seconda, per non alzarmi presto. Penso che tutti saremo d’accordo che sono delle cose non solo importanti, ma anche, in generale, difficili da raggiungere.
Javier Marías
L’eleganza del riccio – Muriel Barbery
In fin dei conti, gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita. Leggi l’intera pagina
Gavazzeni: “La musica peggiora l’uomo”
Alberto Sinigaglia (“ttL”, supplem. de La Stampa) Continua a leggere
In cima ad un violino – Alda Merini
C’è una faccia maligna – Alda Merini
Carmelo Bene – Quattro momenti su tutto il nulla – 4°: Arte
Artisti (miserabili) e relativi (miserabili) fruitori. Leggi l’intera pagina
Waking Life – Richard Linklater
Mille anni non sono che un istante. Leggi l’intera pagina
Anime fiammeggianti attonite Squarciato il velo della cecità
[…]
Appare la bellezza, mai assillante né oziosa Languida quando è ora, e forte e lieve e austera L’aria serena e di sostanza sferzante
C.S.I. – Brace
Già dalla nostra tramontante nascita incomincia un destino. Spietato, per la maggior parte degli esseri umani: se non si nasce miliardari, si è spacciati per sempre. Ci si deve piegare al quotidiano, procurare gli stimoli al progetto; invece di s-progettare, si è dannati al disegno.
Cominciò ch’era finita, come in tutte le disavventure “lorenzacce”. Fossi stato il miliardario Schopenhauer, non avrei certo scritto “Il mondo come volontà e rappresentazione”. Me ne sarei ben guardato: non si nasce per lavorare, spiegarsi, pensare; non si nasce nemmeno a de-pensare, perché anche questo è occuparsi del pensiero. Non si nasce a gestire, all’agire-patire: ci è tutto inflitto dalle circostanze.
Così come subiamo passivamente ogni nostra percezione prenatale, subiremo anche in seguito il significante. Nella recidività della vita, il discorso non apparterrà mai all’essere parlante.
L’anagrafe, lo studiarsi di sopravvivere ci condannano all’in-formarsi, per formarsi, deformarsi, ingobbire leopardianamente, pur d’avere una parte, quando non si vorrebbe altro che mettere da parte l’arte, come del resto la vita. Una vera iattura.
Carmelo Bene, Autografia di un ritratto
Come se finisse il mondo. Il senso dell’esperienza schizofrenica – Eugenio Borgna
“Confessa! confessa! mi si gridava come si faceva un tempo con gli stregoni e con gli eretici, e alla fine ho deciso di lasciarmi classificare in una malattia definita dai medici, e chiamata indifferentemente dal dizionario medico come teomania o demonomania. Servendosi dei significati immanenti a queste due definizioni, la scienza si attribuisce il diritto di fare sparire, o di ridurre al silenzio, tutti i profeti e i veggenti predetti dall’Apocalisse; e io mi rallegravo di essere uno di questi”. Leggi l’intera pagina
La variante di Lüneburg – Paolo Maurensig
Avevo sempre odiato la gozzoviglia goliardica e carnevalesca come se la morte, proprio nei riti che vogliono esorcizzarla, mi si facesse ancora più minacciosa. Leggi l’intera pagina
Angeli dell’universo – Einar Már Guðmundsson
No, questa tomba non è sufficientemente profonda per accogliere i sentimenti di tutti noi. Leggi l’intera pagina
Per me le sale [del teatro] più son piene, più sono vuote.
Carmelo Bene, in più occasioni
Tully: Qui potresti scrivere tutto quello che ti pare in pace.
Henry: Ah, Tully… Nessuno che sappia scrivere veramente può scrivere in pace, cristo!
Barfly
La strada dall’abbozzo all’opera la si fa in ginocchio.
Vladimir Holan; citato da Kundera ne “L’arte del romanzo”
L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
Il fiume scorre da sempre e le vicende degli uomini si svolgono sulla riva. Si svolgono per essere dimenticate il giorno dopo e perché il fiume scorra oltre. Leggi l’intera pagina
I poeti lavorano di notte – Alda Merini
Anticamente un racconto aveva solo due modi per finire: passate tutte le prove, l’eroe e l’eroina si sposavano oppure morivano. Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l’inevitabilità della morte.
Italo Calvino – Se una notte d’inverno un viaggiatore
L’inconveniente di essere nati – Emil Cioran
Gli occhi si sono appena aperti, e già comincia il dramma. Guardare senza comprendere, questo è il paradiso. L’inferno sarebbe dunque il luogo in cui si comprende, in cui si comprende troppo… Leggi l’intera pagina
Che idea brillante era riuscito a farsi venire in mente, che annotazioni penose ne erano risultate. Le parole rovinano il pensiero, la carta lo rende ridicolo, e mentre ci si accontenterebbe di mettere sulla carta anche qualcosa di rovinato e di ridicolo, la memoria si lascia scappare persino questo qualcosa di rovinato e di ridicolo. La carta trasforma una cosa straordinaria in una cosa priva d’importanza, in una ridicolaggine – diceva Konrad. Visto così, tutto ciò che appare al mondo – o meglio al mondo attraverso il mondo dello spirito – è per così dire sempre solo qualcosa di rovinato, qualcosa di ridicolo e dunque al mondo tutto è soltanto ridicolo e rovinato. Le parole sono fatte apposta per svilire il pensiero, anzi lui arrivava al punto di dire che le parole sono fatte apposta per abolire il pensiero e che un giorno ci riusciranno al cento per cento. In ogni caso le parole sminuiscono tutto – diceva Konrad. La depressione nasce dalle parole, da null’altro.
Thomas Bernhard, La fornace
Crollate le vecchie norme, non ancora sorte o bene stabilite le nuove, è naturale che il concetto della relatività d’ogni cosa si sia talmente allargato in noi, da farci quasi del tutto perdere l’estimativa. Nessuno più riesce a stabilirsi un punto di vista fermo e incrollabile.
Luigi Pirandello – Arte e scienza
Oggi non rientra soltanto nelle mie abitudini, ma fa anche parte del mio gusto – un gusto malizioso forse? – non scrivere più nulla che non porti alla disperazione ogni genere di gente “frettolosa”. Filologia, infatti, è quella onorevole arte che esige dal suo cultore soprattutto una cosa, tirarsi da parte, lasciarsi tempo, divenire silenzioso, divenire lento, essendo un’arte e una perizia di orafi della parola, che deve compiere un finissimo attento lavoro e non raggiungere nulla se non lo raggiunge lento. Ma proprio per questo fatto è oggi più necessaria che mai; è proprio per questo mezzo che essa ci attira e ci incanta quanto mai fortemente, nel cuore di un’epoca del “lavoro”, intendo dire della fretta, della precipitazione indecorosa e sudaticcia, che vuol “sbrigare” immediatamente ogni cosa, […]
Nietzsche – Aurora – Prefazione – 5
Che fatale dono del cielo è un’anima sensibile! Colui che l’ha ricevuto non deve aspettarsi altro che pene e dolori sulla terra. Vile trastullo dell’aria e delle stagioni, il sole, il cielo coperto o sereno regoleranno la sua sorte, sarà lieto o triste secondo i venti. Vittima dei pregiudizi, troverà in massime assurde un invincibile ostacolo ai giusti voti del suo cuore. Gli uomini lo castigheranno perché ha rette opinioni su ogni cosa, e perché ne giudica secondo verità e non secondo convenzioni. Basterebbe da solo a fare la propria infelicità, abbandonandosi senza discrezione alle divine attrattive dell’onesto e del bello, mentre le pesanti catene della necessità lo legano all’ignobiltà. Cercherà la suprema felicità senza ricordarsi che è un uomo: il cuore e la ragione saranno eternamente in guerra in lui, desideri sterminati gli prepareranno eterne privazioni.
Giulia o la nuova Eloisa – Jean-Jacques Rousseau