Skip to content


Etichetta: suicidio


Perché vivere è una continua tortura?

Sfogo su Reddit, con bei commenti. Leggi l’intera pagina

Contro l’idea che il suicidio non valga la pena, come invece asseriscono importanti autori

In realtà non ci si uccide perché il suicidio ragionato è pressoché impossibile per chiunque… Leggi l’intera pagina

Umberto Galimberti – Convegni e interviste (estratti)

Schopenhauer viene definito pessimista, naturalmente: ogni volta che non c’è un inno all’individuo, è pessimista, è ovvio, no… … Anche il povero Leopardi è pessimista, no? Quelli che dicono “pessimismo”… io dico: la guardate la realtà, dio bono, o non la volete proprio vedere? Leggi l’intera pagina

Perché la gente normale riesce a vivere (così come spiegato da Lex Fridman)

(Direct link to the video[🡕]) Estratto dal Lex Fridman Podcast #227 con Sean Kelly, nel quale parlano di Camus e di quella boiata che è "Il mito di Sisifo"

Lex Fridman (un “normie”), spiega nel dettaglio come fa a vivere e non crogiolarsi nel nichilismo e nella depressione, qualcosa che se sei simile a me è affascinante e a volte difficile da comprendere.

Il sunto è che è principlamente come il tuo cervello è predisposto e la sua chimica, un’idea che è consistente con l’evidente fallimento della psicoterapia in così numerosi casi di malattia mentale, e con la ben dimostrata impossibilità di cambiare il cuore della personalità – e, per contro, con come le droghe sono invece uno strumento molto più utile, tuttavia anche limitato e dai risultati tristemente inconsistenti, caotici, dalla funzione poco mirata, e pieni di effetti collaterali.

Il vero, unico problema, è non avere la predisposizione al suicidio.

Qualcuno su internet, intorno al 2016

– Mi convinco di essere un testimone, ma la vera risposta è che sono fatto così. Inoltre, non ho la tempra necessaria per suicidarmi.

Rust in “True Detective”

X & Y

Non posso pensare al sole o ai fiori appena visti? No, non riesco a pensare ad altro in questo momento che non sia il morire del tuo corpo puro in un sentiero di un bosco scuro e silenzioso. Leggi l’intera pagina

E a me? Chi mi cala nell’acciaio fuso?

Credici

La gente pensa che la vita sia altro, ma non è vero, la vita non è la tua collezione di monete, lo è, per illusione, una volta che hai la moglie al tuo fianco. Ma dopo? Dopo, tutto ciò che ti sta attorno è come se non esistesse e non fosse mai esistito, ha meno valore di una merda secca. Continua a leggere

Pirandello proponeva tra le soluzioni alternative ai problemi dell’esistenza l’omicidio, il suicidio o la pazzia; oggigiorno, in un’epoca di sinergie sfrenate, dobbiamo unire le differenti possibilità, quindi dobbiamo diventare completamente pazzi, uccidere il più alto numero possibile di individui e poi finalmente commettere il suicidio.

Carl William Brown (Bruno Mensi)

Waking Life – Richard Linklater

Mille anni non sono che un istante. Leggi l’intera pagina

Purtroppo l’assenza di voglia di vivere non basta per aver voglia di morire.

Michel Houellebecq – “Piattaforma. Nel centro del mondo”

Tappami, Levante. Tappami.

Libero (Massimo Ceccherini) dentro la bara, ne Il Ciclone

Come se finisse il mondo. Il senso dell’esperienza schizofrenica – Eugenio Borgna

“Confessa! confessa! mi si gridava come si faceva un tempo con gli stregoni e con gli eretici, e alla fine ho deciso di lasciarmi classificare in una malattia definita dai medici, e chiamata indifferentemente dal dizionario medico come teomania o demonomania. Servendosi dei significati immanenti a queste due definizioni, la scienza si attribuisce il diritto di fare sparire, o di ridurre al silenzio, tutti i profeti e i veggenti predetti dall’Apocalisse; e io mi rallegravo di essere uno di questi”. Leggi l’intera pagina

Quando mi cruccio un po’ troppo perché non lavoro mi dico che potrei anche essere morto e in tal caso lavorerei ancora meno…

Emil Cioran – L’inconveniente di essere nati

L’inconveniente di essere nati – Emil Cioran

Gli occhi si sono appena aperti, e già comincia il dramma. Guardare senza comprendere, questo è il paradiso. L’inferno sarebbe dunque il luogo in cui si comprende, in cui si comprende troppo… Leggi l’intera pagina

Il nostro bisogno di consolazione – Stig Dagerman

Mi manca la fede e non potrò mai, quindi, essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa. Non ho ereditato né un dio né un punto fermo sulla terra da cui poter attirare l’attenzione di un dio. Non ho ereditato nemmeno il ben celato furore dello scettico, il gusto del deserto del razionalista o l’ardente innocenza dell’ateo. Non oso dunque gettare pietre sulla donna che crede in cose di cui io dubito o sull’uomo che venera il suo dubbio come se non fosse anch’esso circondato dalle tenebre. Quelle pietre colpirebbero me stesso, perché di una cosa sono convinto: che il bisogno di consolazione che ha l’uomo non può essere soddisfatto. Continua a leggere

Il mondo come volontĂ  e rappresentazione

[…]Ma, a parte tutto ciò, la morte è la grande opportunità per cessare di essere se stessi, per chi intende coglierla. Durante la vita, la volontà dell’uomo è priva di libertà: le sue azioni vengono compiute sulla base del suo inalterabile carattere nella catena causale. Ma ognuno ricorda ciò che ha fatto, e perciò non è assolutamente soddisfatto di se stesso. Se dovesse continuare a vivere, continuerebbe ad agire nello stesso modo, per via dell’inalterabile natura del suo carattere. Di conseguenza, deve cessare di essere ciò che è per poter sbocciare dal germe della sua natura come nuovo essere differente. Perciò, la morte libera da tali vincoli; la volontà torna a essere libera; poiché la libertà è nell’Esse, non nell’Operari[…]

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, come trovato nel “generic_gnostic_01_shard” nel videogioco “Cyberpunk 2077” (2020)